testata (theda)

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cinema in moto



Alcuni anni fa, per gioco, feci una “playlist” di alcuni film nei quali il soggetto comune erano le motociclette nel cinema. Una lista semplice e banale, composta da alcuni titoli di film venutimi in mente al volo, anche se, per la verità, alcuni di questi non sono propriamente capolavori ne tanto meno popolarissimi. Una rivista (Unico settimanale di cinema televisione musica e spettacolo e bla bla bla) proponeva agli utenti del proprio sito web di comporre queste specie di “scalette” a tema, da dilettante cinefilo cercai un argomento poco frequentato e che allo stesso tempo mi appartenesse ovvero il roboante mondo motociclistico. Qualcosa venne fuori, tra l’altro fu pubblicata anche sul giornale. Da allora sono passati circa dieci anni e a ben guardare la moto ha trovato spazio al cinema, sia prima sia dopo, in tante occasioni. Quindi, perché non dedicargli uno spazio maggiore e che non sia confinato nel limite imposto dei sette titoli?


lo Spavaldo (nel suo piccolo mi condizionò la vita… ma non se ne fece niente);
Easy Rider (lo zen, ovvero la saggezza sta nella rinuncia del razionale. Easy rider si ama e basta);
Ragazzi di cuoio (i veri “drivers”, ovvero quando i "bikers" erano cosa sconosciuta al passo Viamaggio);
il Selvaggio (cult; e tutto ebbe inizio);
Interceptor (il prepotente fascino delle Classic bike nel Medioevo prossimo);
Knightriders (Romero è);
i Selvaggi (solo dopo fu CapAmerica).

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lo spavaldo

Little Fauss and Big Halsy - USA - 1970 - Sidney J. Furie

Robert Redford... Halsy Knox
Michael J. Pollard...
Little Fauss - Cucciolo - "Tappo"
Lauren Hutton... Rita Nebraska
Noah Beery jr... Seally Fauss
Lucille Benson... mamma Fauss

Nelle polverose piste in terra battuta dell’Arizona si svolgono impegnative competizioni motociclistiche di regolarità (come si diceva un tempo) e attorno ad esse, di volta in volta, si crea un microcosmo fatto di personaggi eccentrici e caratteristici. Tra questi ci sono i due protagonisti del film, Halsy Knox (Robert Redford) lo spavaldo, cinico pilota per caso, il quale grazie alla sua dialettica spregiudicata fatta di menzogne e a miseri premi-gara tira-a-campare; l’altro, è “piccolo Fauss” ovvero Cucciolo (Michael J. Pollard), ingenuo e semplice meccanico della provincia agricola americana più profonda con un’innata passione per i motori e le moto – mentre Halsy divide il letto con le donne, Cucciolo lo divide con la motocicletta.
Dopo un incidente provocato da Halsy, Cucciolo si frattura una gamba. Questo infortunio pregiudica la regolare partecipazione al campionato ma Halsy, che nel frattempo aveva ottenuto una lunga squalifica, gli propone una soluzione ambigua ma allettante: uno scambio di persona. Con la licenza e la moto di Cucciolo correrà Halsy cosicché il primo otterrà punti per poter fare il salto nei professionisti e coronare il suo sogno. Tutto fila (quasi) liscio fino a quando nel loro pellegrinare tra una corsa e l’altra non piomberà una donna, bella e “libera”, tale Rita Nebraska (Lauren Hutton). Cucciolo si innamora di Rita che ovviamente gli preferisce l’amico, questa cosa comporterà una inevitabile rottura del sodalizio tra i due uomini.
Le strade si separano, Halsy senza il geniale meccanico non ha più una moto competitiva inoltre la sua vita con Rita, nel frattempo rimasta incinta, si complica, mentre Cucciolo, tornato nella sua protettiva e ruspante famiglia, ha trovato le chiavi giuste per fare il salto nel motociclismo che conta: i Gran Premi in circuito.
Rita lascerà Halsy portandosi via la bimba appena nata e Cucciolo, in procinto di partire per il Vietnam, avrà un’ultima occasione per “vendicarsi” de “l’amico/nemico” proprio in un Gran Premio.
 
the leather boys


The leather boys - GB - 1964 - Sidney J. Furie 

Rita Tushingham... Dot
Colin Campbell... Reggie
Dudley Sutton... Pete
Johnny Briggs... Brian
Gladys Henson... nonna di Reggie
Betty Marsden... madre di Dot

Inghilterra, primi anni Sessanta, all’esterno di una scuola femminile un gruppo di ragazze attornia un giovane motociclista (Reggie). Dot è una di loro, sedicenne con il sogno di sposarsi per poter uscire di casa e vivere liberamente senza i limiti imposti dalla madre o dalla società stessa. Reggie è un meccanico poco più che adolescente che vive ancora con la famiglia, ma desidera anch’egli una vita indipendente, il matrimonio può rappresentare una valida alternativa per sfogare i propri istinti. Questa sarà l’occasione per donare all’amata il famigerato anello di fidanzamento, viatico per il matrimonio. Alla vista del prezioso regalo la comitiva di fanciulle si sprigionerà nel tipico grido di soddisfazione per la compagna, tra queste anche l’insegnante di Dot che però pronuncia la fatidica frase: «Pensaci bene prima di sposarti!»
Dot non ci pensa proprio o meglio, ha già bene in mente quale sarà il suo futuro: matrimonio appena finirà la scuola cosicché non dovrà pensare a trovare un lavoro. La madre, che è l’unico componente della sua famiglia, è ben contenta, se non altro perché si libererà una stanza da affittare, mentre il giovane meccanico è un po’ perplesso, ma nello stesso tempo sogna un vero letto grande dove potrà finalmente fare sesso senza scrupoli. Non saranno della stessa idea i genitori di Reggie che si chiedono come faranno a vivere con i pochi soldi del figlio, la vita da adulti non è facile.
La cerimonia si svolge in chiesa perché per lei è più bello (benché l’ultima volta che ha varcato quella soglia è stato in occasione del battesimo), vestito bianco e damigelle, poi però, per risparmiare il corteo degli invitati utilizza l’autobus di linea per raggiungere i locali del rinfresco.
Quella dell’autobus, per la madre di Dot, è stata una brillante idea, poiché i soldi risparmiati si potranno spendere per bere di più.
Per la Luna di miele, i due sposini sceglieranno un centro vacanze di quelli pensati anche per le tasche del proletariato, lo raggiungeranno ovviamente in sella alla moto, vestiti con l’immancabile abbigliamento di pelle da motociclista. D’ora in poi però cominceranno i “guai di coppia” o meglio si inizia ad intravedere come non tutti gli spigoli della vita in comune sapranno smussarli. Lei vuole divertirsi in compagnia, ballare, andare sulle giostre, bere e ridere raccontando le barzellette mentre lui preferirebbe usare il tempo della vacanza per stare solo con lei a far l’amore. Praticamente i due quasi non si vedono più e alle rimostranze di Reggie Dot se ne esce con la più sintomatica delle frasi:
«Se sposarsi vuol dire non divertirsi, allora mi pento di averlo fatto»
La vita di coppia, come era stato previsto dagli adulti, non si presenta facile, lei si è immedesimata completamente nella parte della mantenuta lasciando in secondo piano i cosiddetti compiti della moglie: alle faccende domestiche preferisce lo shopping, il parrucchiere e l’ozio. Il giovane marito non sopporta l’essere trascurato e soprattutto non giustifica alla moglie la trasandatezza con cui gestisce la stanza in cui vivono. I litigi si fanno sempre più seri e per Reggie l’unico sfogo rimane l’Ace Cafe, il ritrovo dei motociclisti e bande di rockers londinesi. Qui Reggie incontrerà Pete, motociclista anch’egli, un giovane per certi versi misterioso dai modi affabili e con una stravagante intraprendenza. Tra i due nascerà una speciale sintonia che avrà come principio, ovviamente, una sfida di velocità in moto per le strade adiacenti all’Ace Cafe. Questo incontro rappresenterà un punto di svolta nella vita di Reggie e conseguentemente in quella della giovane compagna Dot.
Alla perdita del nonno Reggie si sente in dovere di aiutare la nonna, rimasta ormai sola, ad organizzare il funerale e a un eventuale trasferimento da lei onde evitarle l’ospizio. Dot reagisce male a questa eventualità mancando anche di rispetto alla memoria del defunto.
Purtroppo il rapporto tra i due coniugi si sfilaccia sempre più: lei lamenta di annoiarsi, di essere sempre sola, di non divertirsi; lui chiede a lei di trovarsi un lavoro per non annoiarsi e perché vorrebbe comprare una moto più grossa. La ragazza controbatte dichiarando di non essersi sposata per dover poi lavorare. Alle accuse di “non essere moglie” che il marito rivolge alla donna lei a sua volta accusa il marito a non essere più uomo, di non dedicargli più alcun tipo di attenzione anche intima. È rottura definitiva, Reggie lascia il “tetto coniugale”.
Ormai libero dai vincoli imposti dal matrimonio, Reggie si dedica completamente alla moto e all’amico Pete al quale propone di andare a vivere insieme nella casa della nonna. Pete si dimostra entusiasta della proposta, i due uomini si trovano quindi a condividere la stessa stanza e lo stesso letto, e il loro rapporto appare qualcosa che va oltre la semplice amicizia: l’uno vive addolorato la vicenda del matrimonio compromesso l’altro diventa sempre più un punto di riferimento, colui che si rende disponibile ad affrontare le piccole e grandi questioni della vita, sostituisce quindi il ruolo che dovrebbe spettare ad una compagna di vita.
Ogni occasione diventa un momento da condividere, Reggie si lascia trasportare senza porsi il ben che minimo dubbio: in occasione di una gita con le moto al mare incontrano due ragazze sole e Reggie non lascia scappare l’occasione di stringere amicizia e porta a buon fine l’approccio ma Pete vedendo la disponibilità delle ragazze si prodiga per allontanarle. Giustificando all’amico che tra uomini in fondo si sta meglio.
Dot non si vuole rassegnare alla perdita del marito, insieme alla madre escogita un bieco espediente, alla prima occasione confesserà al marito di essere incinta e aspettare suo figlio. La circostanza si presenta quando i due si incontreranno all’Ace cafe, Reggie sempre accompagnato da Pete vede Dot in compagnia di Brian, la sua nuova fiamma. Evidentemente per Reggie i sentimenti nei confronti della ragazza sono ancora vividi e vederla con un altro lo fa ingelosire. I due si parlano e lei lo informa della novità. Per Reggie la cosa non è possibile, troppo tempo è trascorso dalla loro ultima volta e accusa Brian di essere il vero padre. Tra i due presunti padri viene fuori una scazzottata dove risulta vincitore Reggie il quale si rassegna definitivamente a dimenticare quella donna sempre più inaffidabile. Pete è sempre in un angolo pronto per sostenerlo emotivamente.
Per Dot, che comunque non ha ancora concretizzato il nuovo rapporto con Brian,  anche Reggie ha un’altra donna e decide di indagare sul suo stato sentimentale. Si presenta alla casa, della nonna di Reggie, dove egli vive con l’intento di sbrogliare la matassa, la nonna nega la presenza di un’altra donna ma Dot incredula si precipita nella stanza e fa una scoperta che la sconcerta: scopre che il marito non sta convivendo con una donna bensì con quel biondino che gli sta sempre attorno. Dot sarà una donna per certi versi perfida e sicuramente sleale ma non è scema, capisce che forse tra i due ragazzi c’è qualcosa di più che una semplice amicizia. Lo intuisce quando vede che nella specchiera del comò ci sono alcune fotografie dove sono ritratti i due amici che posano insieme, per trovare ulteriori conferme si reca a trovare Reggie all’officina in cui lavora.
Nel frattempo nell’officina Reggie e Pete stanno mettendo a punto le moto per partecipare ad una gara di resistenza, quando arriva Dot nota che il marito sta coccolando una moto nuova, più grossa e potente della solita. Indispettita gli fa notare che quella nuova moto è molto costosa e come risposta Pete gli fa notare che sono cose da uomini e una donna non può capire. Dot con tempismo perfetto controbatte:
«Ma quali uomini, voi sembrate due froci!»
A questa affermazione Pete non fa una piega, mentre per Reggie qualcosa non torna e forse comincia ad insinuarsi nella mente un dubbio che non l’aveva ancora sfiorato e a cui, comunque, non da troppo peso.   
Si fa il giorno della gara: essa consiste nel raggiungere la lontana Edimburgo e ritorno in sella alle moto, una specie di corsa illegale che si svolge sulle strade aperte al traffico, non ci sono professionisti ne numeri di gara ma chi arriva primo, comunque, vince una somma in denaro abbastanza importante. Alla corsa vi partecipano quasi tutti gli avventori dell’Ace cafe, il quale piazzale antistante, funge da punto di partenza ed arrivo della corsa. Tra i partecipanti, oltre a Reggie e Pete, figurano anche Dot come passeggera sulla moto di Brian, il rocker picchiato da Reggie. La corsa mette alla frusta uomini e macchine: la moto di Brian cede, si rompe non può proseguire e con essa neanche Dot può fare ritorno a Londra. Per Reggie è l’occasione giusta di riallacciare i rapporti con la ragazza offrendogli un passaggio che comprometterà ogni speranza di vittoria, questa decisione indispettisce non poco l’amico Pete.
Tra i due giovani sembra sbocciare di nuovo quell’intesa che sembrava svanita e forse anche la passione. Raggiunto il traguardo però Reggie, forse anche a malincuore, trascura Dot per andare a festeggiare la fine della corsa con gli amici. Per la ragazza è un brutto colpo. Questo atteggiamento la convince per il passo definitivo nelle braccia di Brian concedendosi definitivamente. Per Reggie invece non ci sono più dubbi, lascerà la stanza condivisa con Pete e tornerà dalla moglie però una volta raggiunta la vecchia stanza dove viveva con la donna scopre che nel letto c’è un uomo. Fine dei giochi, questa volta definitivamente.
Qualche tempo prima, durante una delle tante chiacchierate tra Pete e Reggie, emerse che Pete era stato un marinaio, aveva viaggiato e conosceva l’America, un posto fantastico dove la TV trasmetteva ben 13 canali, dove la vita era migliore e che avrebbe sognato di trasferirsi con amico motociclista. Reggie non ha mai preso in considerazione questa opportunità ma ora che il mondo gli è crollato definitivamente addosso, dopo aver rinunciato per questo ad un eventuale ritorno dalla moglie, dopo aver venduto la moto si convince di lasciare l’Inghilterra per una qualunque destinazione perché sia lontana con Pete il quale invece non ha niente e nessuno da lasciare se non il proprio lavoro alla discarica dei rifiuti nella periferia londinese.
Decidono di partire seduta stante, non aspettare oltre, se non ci sono navi per l’America sarà il Giappone o la Cina ma l’importante è andarsene. I due raggiungono il porto, Pete è al settimo cielo e si occupa dei documenti per l’imbarco, nel frattempo Reggie lo va ad aspettare in un bar di marinai dove scopre come stanno le cose, finalmente capisce e non ci sono più dubbi: Pete è omosessuale, innamorato di lui. Non ci sono navi per l’America, non ci sono navi per altre destinazioni se non la vicina Cardif, non ci sarà nessun viaggio e vita nuova reggie se ne va per la sua strada, Pete capisce e lascia perdere rassegnato. Fine
 
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